“Avevo paura di vivere, di quello che sarebbe successo se avessi provato di nuovo emozioni, pensavo di non meritarle…
E poi, senza accorgermene… sono cambiata.
Non mi preoccupava più cosa sarebbe successo se fossi tornata a vivere, mi preoccupava più il pensiero di non farlo, di cosa mi sarei persa. Mi spaventava il non ricordare più, non ricordare più tutti i momenti, tutti i posti, ed è stato merito di Finch, mi ha insegnato a meravigliarmi.
Mi ha insegnato che non serve scalare una montagna per sentirsi in cima al mondo, che anche i luoghi più brutti possono essere bellissimi se ti concedi il tempo di guardarli…
Mi ha insegnato che va bene perdersi, se si ritrova la strada per tornare…

Ma nell’imparare tutto questo mi sono persa una cosa fondamentale, non ho visto Finch,non ho visto che soffriva, non ho visto che mi stava dando lezioni su come andare avanti..

Finch era un sognatore, sognava ad occhi aperti, sognava la bellezza del mondo e la trasformava in realtà..
MI HA DIMOSTRATO CHE CI PUÒ ESSERE DELLA MAGIA ANCHE NEI LUOGHI PIÙ INASPETTATi, CHE CI SONO POSTI LUMINOSI, ANCHE NEI GIORNI PIÙ BUI, E CHE SE NON NE TROVI UNO, TU PUOI ESSERE QUEL POSTO LUMINOSO CON LE TUE INFINITE POSSIBILITÁ.
Tratto dal film “Raccontami di un giorno perfetto, in questi giorni a casa, ve lo consiglio vivamente.” 

TRATTO DAL FILM “RACCONTAMI DI UN GIORNO PERFETTO” 

QUESTO FILM è DEDICATO A CHI è COLPITO DA PROBLEMI DI SALUTE MENTALE, SUICIDIO O LUTTO.

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