“Non puoi cambiare quello che succede.

Ma puoi cambiare il modo in cui lo guardi.

Cambiare punto di vista. E tutto diventa un’opportunità.”

E così, riconquistata quella “libertà” che ci è mancata così tanto in questi due mesi, ho capito che in questa situazione assurda c’è stata un’opportunità grande di accorgersi di quei dettagli che prima erano sfuggenti.

Tornando a camminare in mezzo ad un prato, adesso ho finalmente l’opportunità di accorgermi quanto la natura vada avanti nonostante tutto, nonostante noi. Quanto un filo d’erba possa crescere indisturbato senza l’intervento dell’essere umano, quanto la natura sia in grado di riprendersi i suoi spazi e cancellare le nostre tracce. Adesso sto ancora più attenta al canto degli uccelli quando è primavera, le nuvole che ho sempre amato mi sembrano ancora più grandiose, persino la città che da addormentata riprende a poco a poco vita mi sembra straordinaria.

Ho avuto l’opportunità di dedicarmi a me stessa, alla mia forma fisica, a capire ciò che mi fa stare davvero bene e che calma la mia anima irrequieta quando non vede uno spiraglio di luce.

Grazie a un film ho Capito che siamo come miliardi di stelle in una galassia, ma possiamo scegliere di essere quella stella più luminosa che esplode in qualcosa di meraviglioso se solo scegliamo di avere coraggio.

E poi ho avuto l’opportunità di capire da che parte vanno i miei desideri, i miei sogni, e vanno verso la Natura, lontano dalla città.

Nei miei sogni vedo una realtà in cui l’anima si ricongiunge alla terra, ai frutti provenienti da un orto, agli animali liberi in uno spazio, al profumo di pane fatto in casa, una realtà lontana da una società consumistica, che ti obbliga a consumare, stufarti e poi buttare, invece di creare, aggiustare prendersi cura.

Ecco cos’è stato per me questo confinamento riassunto in due parole:

PRENDERSI CURA.



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